sabato 15 febbraio 2014

Galanthus nivalis

Galanthus nivalis L
Nome Italiano: Bucaneve

Rocca di Papa, febbraio 2014; foto di EnzoF
Il Bucaneve ( Galanthus nivalis L ) è una pianta erbacea bulbosa e perenne, che non supera i 20 cm di altezza.I fiori sono piccoli, bianchi, campanulati e pendenti, con un disegno verdastro a forma di V al margine.Le foglie, lineari, sono di colore verde bluastro, arrotondate all’apice e di consistenza carnosa, con un’unica nervatura centrale.I frutti sono capsule di consistenza carnosa e contengono piccoli semi di colore nero.Cresce nei boschi dei Castelli tra la fine dell'inverno e l'inizio della primavera nei luoghi ombrosi, solitamente in gruppi.





Il nome indica, che questa pianta ha i fiori bianchi come il latte e fa riferimento alla sua precoce fioritura, spesso in mezzo alla neve.Viene visto come simbolo di pudore, purezza e di di speranza per l'avvenire.Nella tradizione cristiana il bucaneve è associato alla festa della "Purificazione della Madonna" festa della Candelora.
Galanthus nivalis L








EnzoF 
 

lunedì 10 febbraio 2014

Cortinarius orellanus Fr.

Nome attuale:

Cortinarius orellanus Fr.

 

Sinonimi:

Dermocybe orellana (Fr) Ricken

 

Sistematica

Regno Fungi
Divisione Basidiomycota
Classe Agaricomycetes
Ordine Agaricales
Famiglia Cortinariaceae

Genere Cortinarius

Specie Cortinarius orellanus 

 

Cappello 40 – 80 (100) mm, convesso campanulato, poi sempre più disteso, fino a piano, con ampio umbone centrale, margine lungamente involuto; cuticola asciutta, opaca, feltrata o squamulosa, non igrofana, di colore bruno rossiccio, arancio ramato.

Lamelle adnate, alte e larghe, distanziate, di colore giallastro arancione.

Gambo 10 – 20 x 30 - 100 mm, cilindrico, attenuato alla base, flessuoso, pieno ; di colore giallastro, con fibrille longitudinali concolori.

Carne soda, ocracea, più scura alla base del gambo con sapore terroso e odore rafanoide.

Habitat può crescere isolato o a gruppi numerosi, sotto latifoglie.

Commestibilità specie velenosa, estremamente pericolosa, potenzialmente mortale. Ama crescere nei boschi dei Castelli Romani in mezzo ai grandi ceppi di castagno, spesso insieme ad altri funghi, compresa Armillaria mellea. Una eventuale raccolta e consumo avrebbe conseguenze molto gravi.

Note caratterizzato da un portamento robusto, dalle colorazioni ramate del cappello, dalla cuticola squamulosa, dal gambo giallastro e dall’odore rafanoide, Cortinarius orellanus provoca ( analogamente a Cortinarius rubellus ) un’intossicazione molto grave; la sindrome orellanica che colpisce in modo irreversibile i reni.




Enzo Ferri

 

 

Castelli Romani, ottobre 2014

 

 

Bibliografia:

Atlante fotografico dei Funghi d’Italia - AMB Trento

Funghi d’Italia - Zanichelli

Indice Schede Micologiche – Archivio Generale AMINT

                                                                                          

venerdì 7 febbraio 2014

Phallus impudicus

Ordine: Phallales 
Famiglia: Phallaceae
Genere: Phallus
Specie: P impudicus
Rocca di Papa, novembre 2013; foto di EnzoF
Sinonimi:
Ithyphallus impudicus
Abbastanza comune, cresce nei boschi dei Castelli in gruppi numerosi, in autunno anche inoltrato nei luoghi umidi spesso in mezzo a residui vegetali in decomposizione.


Breve descrizione:
Non ha un vero cappello, ma uno pseudo-cappello con superficie esterna forata e alveolata appoggiato alla sommiita' del gambo, vagamente somigliante ad una mitra del genere morchella, dapprima coperto da una gleba olivastra, con il tempo diventa biancastro; il gambo è vuoto, alto fino ad una ventina di cm, con volva al piede che prima dello sviluppo è chiusa ad uovo. La carne è fragile, bianca e spugnosa con superficie bucherellata ( scobricoli ); odore inizialmente non sgradevole ( quando il carpoforo è ancora chiuso nella volva ), poi diventa nauseabondo, cadaverico, sgradevolissimo, avvertibile a diversi metri di distanza e segnala la presenza del fungo maturo ancor prima di vederlo.
La volva ancora chiusa
Sezione e rizoidi

Phallus impudicus L.:Pers


EnzoF
 
                                                                                             

 

 

 

 
 
                                                                         
                                                                                                        
                                                                                     
                                                                                         

martedì 4 febbraio 2014

Crocus vernus.

Rocca di Papa, febbraio 2014; foto di EnzoF
I Crocus sono piccole piante bulbose, spontanee e perenni appartenti alla famiglia delle Iridaceae. Le foglie sono lineari di colore verde scuro con una striscia biancastra nella parte centrale. La specie piu' conosciuta tra i Crocus a fioritura invernale-primaverile è il Crocus vernus.



Crocus vernus è un nome collettivo che raggruppa un gruppo di piante affini tra di loro e suddivise in specie e varieta'. Se ne contano una settantina di difficile determinazione. Fiorisce in inverno e all'inizio della primavera e i fiori hanno una grande variabilita' di colori; dal bianco al giallo, azzurro-violaceo e fino al rosso. Dato il periodo di fioritura resistono anche a basse temperature e non è insolito rinvenirli in mezzo alla neve.La coltivazione dei crocus ha origini molto antiche, in passato veniva usato come medicinale per le sue proprieta' sedative, oggi viene coltivato e utilizzato solo dall'industria alimentare come spezia o colorante. E' infatti conosciuto con il nome popolare di Zafferano selvatico.
 

Crocus vernus ( L. ) Hill

EnzoF